martedì 4 agosto 2015

Alan Moore e... Il Crepuscolo degli Eroi

Alan Moore.
Nel lontano 1999 per il quarto numero della fanzine Clark's Bar (fotocopiata; tiratura di circa 100/150 copie) firmai, insieme a Bram Storming, un lungo pezzo su Twilight of Superheroes, crossover del cosmo DC ideato da Alan Moore negli anni '80 e mai realizzato. Lo ripropongo nel seguito, con minime correzioni. Buona lettura! (Fa un po' strano rileggere il proprio se stesso... del passato!)

Per chi fosse interessato il proposal di Moore è, al momento, disponibile qui. Direi di affrettarvi, magari... potrebbe sparire (per rispuntare chissà dove)!
Illustrazione di Francesco Bortolotti (da Clark's Bar N.4, 1999).
IL CREPUSCOLO DEGLI EROI
- L’EPICO PROGETTO DI ALAN MOORE CHE NON LEGGEREMO MAI -
a cura di Bram Storming & smoky man

Se non puoi credere in quello che leggi in un fumetto, in che cosa puoi credere? Bullwinkle J. Moose

Diciamocelo chiaro: chi legge le fanzine è un lettore particolare, avventuroso, curioso e un po’ “fanatico”, sempre alla ricerca di quel “qualcosa” in più - notizia inedita, aneddoti e quant’altro -  capace di appagare la propria fame di Fumetto.
Con quest’articolo speriamo di accontentare anche i palati più golosi andando alla scoperta di quello che, soprattutto per gli amanti del fumetto made in U.S.A, è considerato una sorta di Graal, uno di quei Racconti Perduti che dovevano essere e non saranno mai.
Parleremo del “mitico” progetto TWILIGHT OF SUPERHEROES (“Il Crepuscolo dei Supereroi”), una proposta editoriale mai pubblicata che l’inglese ALAN MOORE - probabilmente il più grande sceneggiatore di comics americani, basti citare il capolavoro assoluto Watchmen - avanzò nel lontano 1986 (o 1987?) con l’intento di scrivere l’Ultima Storia per i supereroi del DC Universe.  Tale progetto venne alla luce in tutti i suoi dettagli nel 1995 grazie a un resoconto  miracolosamente comparso sul Web (per i dettagli leggete la sezione ”Weblight” alla fine di quest’articolo).
Ma non perdiamoci in chiacchiere: è giunto il tempo in cui silenti possiamo osservare…

GLI EROI AL TRAMONTO
- ovvero come dire e non dire -
Primo decennio del ventunesimo secolo. L’umanità, incapace di gestire attraverso le istituzioni tradizionali, cambiamenti sociali sempre più veloci ha di fatto consegnato se stessa nelle mani dei supereroi divenuti membri di vere e proprie famiglie reali. Sebbene i governi continuino  a esistere e siano tutt’altro che disgregati, i vari Stati americani hanno ciascuno il proprio gruppo di superesseri che vigila sulla loro sicurezza. I supereroi riunitisi in clans, ciascuno “a guardia” di una regione, hanno costituito otto Casati (Houses), di diverso prestigio e potere, coinvolti in inevitabili intrighi per aggiudicarsi il ruolo di guida mondiale.
Benvenuti nella tecnologica America feudale di inizio millennio!

Ecco quindi cosa preparava il divino Moore sul finire del 1986: una succulenta storia apocalittica, un grande crossover epico con l’obiettivo di scrivere un possibile THE END per il Mito dei supereroi del cosmo DC.
Ma facciamo un po’ d’ordine ricordando cosa succedeva nel 1986. In quell’anno vedevano la luce Watchmen dello stesso Moore e Dave Gibbons, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller e il primo crossover globale targato DC, Crisis on  Infinite Earths di Marv Wolfman e George Perez (nel 1985 era uscito per la Marvel Guerre Segrete): un anno importante, non c’è che dire!
E proprio Crisis è il primo riferimento di Moore per Twilight. Si tratta di una fondamentale saga nello spazio-tempo capace di ricondurre il cosmo DC, prima organizzato in Terre Parallele, su un’unica linea temporale, azzerando di fatto decenni di storie e dividendo le vicende di Superman & Co. in continuity pre e post-Crisis. Di fatto Crisis causò più danni di quelli che voleva riparare: numerosi autori continuarono per diverso tempo a ignorare sulle loro testate gli eventi di Crisis e infatti, per concludere quest’opera di razionalizzazione, fu necessaria nel 1994 una nuova saga, Zero Hour: Crisis in Time (ahrrrgg!!!).
Ma sentiamo il parere di Mr. Moore:
Sebbene il motivo era puro e lo scopo giusto riguardo a Crisis, non possono non dire che, nel tentativo di consolidare e razionalizzare il Cosmo DC, sia stata creata una situazione potenzialmente ancor più destabilizzante e precaria…Sulla scia dell’alterazione temporale di Crisis ci è stato lasciato un universo dove l’intera continuity precedente semplicemente non è mai accaduta… Credo che questo sia pericoloso per diverse ragioni… Stabilendo il precedente dell’alterazione temporale, viene posto un inconscio sospetto su ogni storia ambientata nel futuro e su tutte quelle svolte nel passato. I lettori di lunga data potrebbero avere la sensazione che le storie che hanno seguito avidamente per tanti anni vengano invalidate, che tutti gli innumerevoli flussi narrativi non fossero diretti da nessuna parte se non verso un arbitrario “punto di cesura”. Di conseguenza, i lettori attuali, potranno avere la sensazione che le storie che stanno attualmente leggendo hanno un significato relativo visto che, tra dieci anni, qualche onnipotente divinità fumettistica, un editore o lo Spettro, potrà tornare indietro nel tempo e cancellare tutto, pronto per ricominciare.”
Per far fronte alle discrepanze che possono sorgere nella gestione di un crossover come Twilight con ripercussioni su testate gestite da scrittori e disegnatori diversi, la soluzione è semplice e geniale: “utilizzare un espediente narrativo attraverso il quale la scelta dei diversi sceneggiatori di partecipare o non partecipare al crossover sulle loro testate avrà ripercussioni sulla storia. Se scelgono di essere coinvolti attivamente nel progetto allora tutto bene. Se rifiutano, allora l’atto stesso di rifiutare diverrà parte della narrazione senza fare violenza alle testate coinvolte.
La seconda ispirazione per Twilight è Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, una storia di Batman che Frank Miller ambienta in un mondo del futuro, fuori continuity, buio e opprimente in cui gli eroi sono vecchi, incarogniti e disillusi: una pietra miliare nel mito dell’Uomo Pipistrello.
Il Dark Knight di Frank… nonostante non fosse inserito nella continuity, ha consolidato la leggenda di Batman e brillantemente ridefinito il personaggio per il pubblico degli anni ’80, e nessuno si è curato della continuity perché la storia era dannatamente buona…
Uno dei motivi che impediscono alle storie di supereroi di raggiungere lo status di autentici miti moderni o leggende è il fatto che hanno un finale aperto. Una qualità essenziale di una leggenda è che gli eventi sono chiaramente definiti nel Tempo; Robin Hood diventa un fuorilegge a causa delle ingiustizie di Re Giovanni e dei suoi sgherri. Questa è la sua origine. Incontra poi Little John e Frate Tuck e gli altri. Vince il torneo sotto travestimento, si innamora di Lady Marian e si oppone allo Sceriffo di Nottingham. Questa è la sua carriera che comprendere amore, principali avversari e la formazione di un supergruppo di cui far parte. Vive fino a vedere il ritorno di Re Riccardo ed è infine ucciso da una donna non prima di aver lanciato un‘ultima freccia a indicare il posto dove essere sepolto. Questo è il finale – si può applicare lo stesso paradigma a Re Artù, Davy Crockett o Sherlock Holmes con uguale successo. Non è possibile applicarlo a molti personaggi dei fumetti perché, per motivi commerciali, non possono avere un finale…
Con Dark Knight, Frank ha creato un adattissimo ed emotivo coronamento per la leggenda di Batman rendendolo una… leggenda piuttosto che una continuity senza fine… In Twilight mi piacerebbe cercare di fare la stessa cosa per l’intero Cosmo DC… Essendo situato in un futuro possibile, non vi è nulla che non possa essere fatto e, allo stesso tempo, vi sarà un reale e tangibile effetto sulla continuity di molti personaggi all’interno delle loro testate… Adoro le storie ambientate in mondi paralleli… e alcune delle migliori storie DC sono legate all’idea delle Terre alternative… Quello che propongo è qualcosa che dovrebbe permettere la possibilità di raccontare avventure in mondi paralleli e di revisionare vecchie continuity con ancora potenzialità senza ricadere nella faccenda “Terra-1 fino a Terra-15” che ha originato Crisis.

Come fare?
Alcuni membri della Legion of Super-Heroes e Rip Hunter decidono di perlustrare il nuovo flusso temporale per testarne i limiti dopo gli eventi di Crisis. Finiranno intrappolati in una zona di fluttuazione temporale (in realtà una macchinazione del Time Trapper per propri e misteriosi fini) senza possibilità di fuga né nel passato né nel futuro.
E questa “bolla” di tempo, in cui si svolge Twilight, è la carta vincente del progetto di Moore per andare oltre Crisis.
La zona di fluttuazione distorce una porzione del flusso temporale, diciamo, dal 1990 all’anno 2010. Con poche eccezioni, nulla potrà entrare o uscire da questo Groviglio del Tempo… All’interno di questa bolla numerose realtà alternative diventano nuovamente possibili anche se solo in quest’intervallo di vent’anni. Sebbene noi non esploreremo nessuna di queste realtà, se non quella di Twilight, le possibilità di storie ambientate entro la fluttuazione, da realizzare sugli albi regolari, sono senza limiti… Poiché viaggiare dalla normale continuity dentro la bolla sarà praticamente impossibile se non in circostanze eccezionali, il problema d’avere un numero infinito di mondi paralleli e di danneggiare la linea temporale post-Crisis saranno minimi.
Ecco quindi gettata la rete di sicurezza, ora tocca ai trapezisti volteggiare. E chi se non il buon John Constantine, creatura di Moore sulle pagine di Swamp Thing, a tentare il quadruplo salto mortale? Infatti mentre Rip Hunter e i Legionari sono impegnati a cercare un modo per sfuggire dalla bolla e dal mondo di Twilight, Hunter incontra Constantine, che sembra essere uno dei principali manovratori dietro l’incombente apocalittico scontro tra i supereroi. Prima che i nostri riescano finalmente a uscire dalla fluttuazione, John avvisa Hunter di mettersi in contatto col Constantine del suo tempo, il 1987, in modo che possa aiutarlo nel mettere in guardia i supereroi della Terra dal possibile pericolo e nel cercare un modo per prevenire un...

OSCURO FUTURO POSSIBILE
- ovvero grandi rivelazioni -
Nel mondo di Twilight i supereroi che conosciamo sono organizzati in 8 Houses (Casati) con i due clan della House of Steel e della House of Thunder con uno status di autentiche Superpotenze.
Va però precisato che non tutti i supereroi sono entrati nei clan, molti vivono come cani sciolti popolando le zone malfamate, i sobborghi delle grandi città come Gotham e Metropolis.
La House of Steel è capeggiata da Superman: una figura moralmente travagliata che non sa quale sia il modo migliore per fronteggiare il caos che vede circondarlo ma che capisce la necessità di mantenere almeno la stabilità del Casato. L’Uomo d’Acciaio è sposato con Wonder Woman (ora Superwoman) da cui ha avuto due figli: un maschio, il perverso Superboy, diciottenne al tempo di Twilight, e una femmina, Supergirl, figlia posata e gentile.
La House of Thunder invece fa capo alla famiglia Marvel più alcune aggiunte. Capitan Marvel è il patriarca: un personaggio ancor più segnato di Superman poiché, oltre al caos imperante, la sua famiglia ha il problema di avere degli alter ego umani. Al fianco di Capitan Marvel c’è Mary Marvel, che ha sposato più per ragioni di equilibrio col Casato di Superman che per vero amore. Troviamo inoltre Capitan Marvel Jr., ora un supereroe adulto e potente, quasi antagonista della figura di Capitan Marvel di cui soffre l’eterna ombra.
A complicare le cose Mary Marvel e Capitan Marvel Jr. sono legati da un legame d’amore clandestino che il Capitano ignora (una tresca sul modello di Ginevra e Lancillotto). L’altro membro del clan è Mary Marvel Jr., figlia di Capitan Marvel e Mary Marvel Sr., e promessa sposa di Superboy nell’ottica di un imminente matrimonio d’interesse tra i due Casati per un definitivo predominio sulle altre House e sul mondo.
Gli altri Casati comprendono:
- la House of Titan, composta dai Teen Titans ora adulti e capeggiati da un tetro Nitghwing.
- la House of Mystery con alcuni dei personaggi sovrannaturali del cosmo DC: Demon, lo Spettro, Zatara, Dr. Fate e uno strano amalgama di Baron Winter e Deadman. Partecipano poco alle cose del mondo presi soltanto dalla ricerca dei misteri dell’universo.
 - la House of Secrets, con alcuni dei super-criminali sopravvissuti alla purga capeggiata dalla JLA negli anni precedenti Twilight. Tra i membri, tutti invecchiati rispetto a come li ricordiamo, Luthor, il Joker, Gorilla Grodd, Catwoman, Chronos e Dr. Sivana. In grado di difendersi se attaccati, preferiscono in genere starsene tranquilli e nascosti.
- la House of Justice, il clan più potente insieme ai Titans dopo le due Superpotenze, costituito dai membri restanti della JLA. Il gruppo ha tra le sue fila: Capitan Atom, Blue Beetle, Aqualad (il nuovo Aquaman), Wonder Girl, Flash (Wally West), Slipstream (una nuova Flash-donna), Capitan Comet e un Dr. Light donna.
- la House of Tomorrow, con i vari esiliati delle diverse epoche rimasti intrappolati nella “bolla” temporale, compresi Rip Hunter e i Legionari.
- la House of Lanterns, abbandonata e lasciata cadere in rovina. Poiché le Lanterne sono agenti dichiarati del potere alieno dei Guardiani sono stati banditi dalla Terra, insieme a tutte le altre razze aliene, in seguito a una purga svoltasi alcuni anni prima di Twilight. Sebbene non abbiano più un Casato sulla Terra, le Lanterne esiliate hanno stabilito un quartier generale d’emergenza su una delle lune di Marte dove, insieme alle altre razze aliene, cospirano alla ricerca di un modo per ritornare sulla Terra. Giunti a conoscenza dell’imminente unione, tramite il matrimonio tra i loro figli, della House of Steel e della House of Thunder, temono che questo porti tutte le altre Casate sotto il loro controllo e che la Terra venga così unificata e governata da un pantheon di divinità invincibili. Il loro timore è che un tale impero possa cercare di espandersi andando a conquistare i loro territori.

È giunto il tempo di…
Illustrazione di Francesco Bortolotti (da Clark's Bar N.4, 1999).
TWILIGHT: LA STORIA
- ovvero tutta la verità nient’altro che la verità -
Come spiega Alan Moore nel Plot, la storia inizia dalla conclusione, in una pagina di prologo ambientata sul finire del 1987 in un bar da qualche parte a New York. John Constantine è seduto a un tavolo a bere da solo. Una splendida bionda entra nel bar e notando Constantine, si avvicina e gli chiede se ha da accendere. Constantine, che siede stringendo in un pugno una lettera e nell’altro il bicchiere, la fissa come trasfigurato. Zoomiamo sulla sua faccia e poi parte un flashback.
Sostanzialmente l’intera serie di Twilight è costituita da ciò che passa nella mente di Constantine in quei due secondi che trascorrono prima che lui risponda alla donna.
Il flashback ci porta all’inizio del 1987, quando Constantine riceve una visita da Rip Hunter, che lui non conosce ma che incredibilmente sembra sapere tutto su Constantine, inclusi molti dettagli personali che non ha mai detto a nessuno. Colpito da ciò, Constantine ascolta la storia che Hunter gli racconta. Hunter gli riferisce di come sia stato intrappolato nella bolla temporale e abbia vissuto nella House of Tomorrow nel mondo di Twilight. Un mondo in guerra che ha fine con tutti i supereroi uccisi o esiliati dalla Terra per sempre. Ricevuto dal vecchio Constantine abbastanza informazioni da poter convincere il suo sé più giovane, è stato spedito indietro nel tempo per avere il suo aiuto e avvisare il mondo di questo apocalittico futuro.
Rip Hunter racconta gli eventi di Twilight, anche se ovviamente i lettori ne vengono a conoscenza leggendo la serie e le testate ad essa collegate.
Abbiamo già detto delle due purghe avvenute nel mondo di Twilight, una a danno dei supercriminali l’altra a danno delle razze aliene bandite dalla Terra. Ora, l’episodio centrale dell’intera vicenda è l’imminente matrimonio di Superboy con Mary Marvel Jr., malvisto sia dalle altre House sia dalle popolazioni aliene timorose di un possibile moto espansionistico di una Terra unita sotto i supereroi.
In tutto questo intrigo, troviamo i problemi interni dei due Casati leader. Nella House of Steel, Superman e Superwoman sono preoccupati per le incomprensibili tendenze al sadismo e ad atteggiamenti violenti manifestati da Superboy. Sono inoltre in pensiero poiché non riescono a trovare un compagno per la loro figlia visto che Capitan Marvel Jr. non sembra affatto interessato a lei. Sappiamo bene il perché: Capitan Marvel Jr. ha una relazione con Mary Marvel Sr. alle spalle del patriarca. Come se non bastasse, Mary Marvel Jr. non è per nulla contenta di andare in sposa a quel maniaco di Superboy.
Intanto i pezzi prendono posto sulla scacchiera.
Le forze aliene decidono di utilizzare Adam Strange, loro agente sulla Terra, affinché invii un Raggio Zeta che serva da passaggio per una armata d’invasione costituita da Hawkpeople, Marziani e Green Lantern Corps.
La House of Titans, la House of Justice e la House of Secrets, nonostante il rifiuto della House of Tomorrow e della House of Mystery, decidono di unire le forze e di attaccare il giorno del matrimonio nella speranza di distruggere i due Casati leader e spartirsi l’America.
Un consiglio segreto composto da The Shadow, Batman, Doc Savage e Tarzan organizza un piano per espellere dalla Terra tutti i superesseri.
In questo caos si muove il vecchio Constantine che, al corrente di tutti i piani grazie alla sua intatta capacità di manipolare le persone, garantisce il suo apporto esclusivo a tutte le parti perseguendo in realtà un proprio misterioso fine e in pratica fungendo da oscuro coordinatore della catastrofe. Infatti lo vediamo andare da Capitan Marvel, di cui conosce un misterioso segreto, e informarlo dell’imminente attacco confidando nel suo silenzio verso Superman, incitare Titans e JLA a colpire con forza e, al contempo, consigliare a Batman e a The Shadow di attendere il momento propizio per sferrare il loro attacco. Inoltre lo seguiamo nell’affannosa ricerca per i quartieri malfamati della città di due persone: lo scomparso Gold, uno dei Metal Men, e uno strano vecchio. Gold lo troverà e ingannandolo lo ucciderà per poi fonderlo; dal vecchio, che si rivelerà essere Metron, bandito dai Nuovi Dei per aver troppo osato nella sua brama di conoscenza, otterrà niente di meno che lo Scranno di Moebius.
Il giorno del matrimonio Titani, JLA e super-criminali sferrano il loro attacco con gravi perdite da ambo le parti. Wonder Girl viene uccisa da Superwoman a sua volta colpita a morte da Capitan Atom. Anche Superboy muore insieme alla maggior parte della JLA, Titans e super-criminali. Capitan Marvel Jr. e Mary Marvel, approfittando della confusione generale fuggono nello spazio, con loro va anche Mary Marvel Jr. Sul campo rimangono, spalla contro spalla, solo Capitan Marvel, che misteriosamente è stato in disparte nella lotta, e Superman pronti ad affrontare qualsiasi minaccia.
Ed ecco iniziare l’invasione aliena. Grazie al Raggio Zeta di Adam Strange un’intera armata extraterrestre giunge sulla Terra spazzando via quanto rimaneva della House of Titans, della House of Justice e della House of Secrets e avanzano. Superman di questo non si preoccupa poiché con al fianco Capitan Marvel gli alieni rappresentano una minaccia di poco conto. Ma qui arriva la sorpresa, il segreto di cui Constantine era al corrente: Capitan Marvel non è Capitan Marvel. Questi è morto sin dall’inizio di Twilight, ucciso mentre era nella forma umana di Billy Batson, dall’unico essere in grado di simularne i poteri senza essere scoperto: il mutaforma marziano Martian Manhunter. L’invasione aliena era un piano da tempo congegnato.
Scoperto l’inganno, Superman combatte con Manhunter uccidendolo grazie alla sua vista calorifera. Sup cerca poi di aprirsi una via di fuga attraverso l’orda aliena, venendo debilitato dagli anelli delle Lanterne e infine sconfitto e ucciso in duello da Sodal Yat, “l’Ultima Lanterna Verde”. Abbiamo così una dittatura aliena sulla Terra bella e pronta. Ma non è questo il progetto di Constantine.
Giungono infine sullo scenario di guerra un piccolo gruppo di supereroi reclutati da Constantine stesso insieme alle forze messe insieme da Batman e The Shadow. Molti di loro indossano una leggera armatura d’oro fatta col corpo dello sfortunato Gold che li rende immuni al potere degli anelli delle Lanterne inefficaci sul colore giallo. Gli alieni, colti di sorpresa, indietreggiano e la battaglia è in stallo fino a che gli invasori non rendono noto che è imminente l’arrivo di una imponente flotta extraterrestre è pronta a  spazzar via qualsiasi vana resistenza.
Ed è qui che Constatine gioca il jolly. Usando la Scranno di Moebius ha visitato il mondo d’antimateria di Qward. In cambio di una ferma promessa d’immunità per la Terra e il suo sistema, Constantine ha venduto loro il segreto del Boomdotto, anch’esso appreso da Metron. Mentre gli alieni stanno cercano di invadere la Terra, Thanagar, nuova Marte, Rann e Oa sono sotto la minaccia delle armate Qwardiane. Increduli gli alieni fanno frettoloso ritorno ai loro pianeti per combattere sul loro suolo una guerra che potrebbe richiedere secoli per essere vinta, se la vinceranno.  
Per la maggior parte, i superstiti non hanno superpoteri e molti sono più che pronti per gettare la maschera e rendere pubblica la loro identità. Constantine spiega che sotto la guida di Batman, di The Shadow e degli altri, l’America libera dai governi e dal pericolo di una super-dittatura potrà organizzarsi in un nuovo modo, in unità, sia sociali che economiche, più piccole e flessibili: una nuova Utopia senza più Eroi.
Questa ovviamente è la storia che il lettore legge, mentre quella che Rip Hunter racconta nel 1987 a John Constantine è ovviamente depurata del ruolo di gran burattinaio dell’Apocalisse svolto dal Constantine del futuro.
Il Constantine dei nostri giorni si è prodigato nel diffondere nella comunità supereroistica la visione del tetro futuro di Twilight, alcuni hanno recepito il pericolo altri no, con altri ancora non è riuscito a mettersi in contatto. È fermamente convinto che quello scenario sia terribile e di non aver fatto abbastanza per allertare tutti. Tutto quello che ha come consolazione è che, stando a quanto Rip Hunter gli ha raccontato, in un imprecisato momento nel futuro, incontrerà una donna che amerà per il resto della sua vita e che lascerà in lui un grande vuoto. Sa persino, grazie a Hunter, come la incontrerà. Lei entrerà in un bar e gli chiederà d’accendere; i loro occhi si incroceranno e …

Tutto questo ci riporta alla scena iniziale, al prologo con Constantine solo al tavolo del bar, stretta tra le mani la lettera che Hunter gli ha consegnato come ordinato dal vecchio Constantine, il Constantine di Twilight, solo dopo che il messaggio di allerta era stato diffuso.
“Dear John”, così inizia la lettera scritta dal suo futuro sé stesso, in cui si trovano le scuse per averlo così cinicamente usato, ma si assicura che è per il meglio. Il Constantine di Twilight avendo il vantaggio dell’età ricorda ogni cosa accadutagli da giovane: l’incontro con Rip Hunter, il racconto di una storia terribile e la missione di avvertire tutti del terribile futuro in modo da evitarlo. Il Constantine ricorda persino come tutto poi si concluse: il mondo di Twilight giunse lo stesso, spesso a causa delle azioni causate dal suo messaggio d’allerta. Ricorda persino di aver tenuto in mano una lettera esattamente come quella che sta leggendo. Medita brevemente sul paradosso di chi realmente scrisse originariamente la lettera, prima di scusarsi ancora con il suo più giovane sé stesso e consolarlo col pensiero che una donna meravigliosa  l’attende in un futuro prossimo. Per lei varrà la pena di affrontare qualsiasi cosa.
Leggendo la lettera Constantine è furioso: giocato da sé stesso, incredibile! Arrabbiato e incredulo si reca in un bar, si siede con la lettera serrata nella mano e cerca consolazione nel bere.
Ed eccoci tornati all’inizio, al prologo. La donna entra nel bar, nota John e gli chiede d’accendere. I loro sguardi si incrociano. È bellissima. Sa istantaneamente che potrebbe amarla per sempre. Sa chi è, sa quanto felice lui e i suoi futuri sé saranno insieme a lei.. e finalmente, perversamente, capisce come prendersi la rivincita contro il suo futuro sé stesso ed evitare Twilight, mettendo un piccolo ma importante bastone tra le ruote del destino.

Mi scusi, ha da accendere?

Constantine guarda la donna e chiude le palpebre due volte prima di rispondere.

No, mi spiace. Non fumo.

THE END

Un solo commento a conclusione: cara DC perché, ma soprattutto, PERCHÉÉÉÉÉÉÉÉÉ?
Sottovoce: non vi sembra che “qualche” idea sia passata a Kingdom Come?!?
John Constantine (a.k.a Sting).
WEBLIGHT
- ovvero le vie del Web sono infinite -
È l’anno 1995 e all’indirizzo http://www.hoboes.com/html/Comics/Twilight/dc.html curato da tal James Stratton compare un lungo documento, “Twilight of Superheroes: an unpublished series proposal for DC Comics by Alan Moore”: qui, Alan Moore in persona (?) espone la proposta di un epocale crossover, che coinvolge tutti i personaggi del glorioso cosmo DC, in una maxi-serie nel formato di Watchmen (12 numeri da 28 pagine ciascuno senza pubblicità).
James Stratton afferma di aver semplicemente trasferito sulla Rete quanto trovato su una non meglio precisata fanzine di fantascienza e ovviamente in mancanza di una conferma del diretto interessato – Mr. Moore è autore restio alle apparizioni pubbliche, rilascia rare interviste, di lui sono reperibili pochissime foto e non ha una propria home page con una e-mail a cui poter scrivere – è naturale domandarsi: è veramente opera del geniale autore britannico?
Leggendo le pagine, per l’appassionato, appare tutto fin troppo chiaro: nel corposo dossier (più di 25 cartelle organizzate in 6 sezioni) la voce di Mr. Moore risuona possente e chiara. Non solo vengono analizzati storia e personaggi ma anche possibili strategie pubblicitarie e di merchandising con quello stile immaginifico, minuzioso e sistematico fino all’eccesso (dice la leggenda che sia capace di scrivere 4 pagine fitte per una singola vignetta!!!) che è la “firma invisibile” dello sceneggiatore inglese.
Ma non tardano ad arrivare più autorevoli conferme che cancellano qualsiasi dubbio. Infatti in un forum virtuale (in data 2 Luglio ‘95) diversi autori di comics legati a Mr. Moore rilasciano la loro testimonianza sull’autenticità di Twilight, tra questi Kurt Busiek (“Sembra la stessa proposta che lessi diverso tempo fa”), Neil Gaiman (“Le pagine sul Web suonano esattamente come la descrizione che Alan mi fece un pomeriggio nel 1986”) e Rich Johnston, scrittore e una delle fonti fumettistiche più informate e credibili (“Alan Moore mi ha confermato tutto di persona”).
La conferma più incontestabile viene però dalle mosse della DC Comics. Infatti nel 1997, la casa editrice, affermando di poter provare di essere la legittima detentrice del copyright, intima a Stratton di smantellare il sito; nell’attesa, durata diversi mesi, le pagine sono accessibili solo in ristretti orari; infine, all’inizio del 1998, pur non presentando alcuna reale prova, ma solo la fresca registrazione della proposta presso l’U.S. Copyright Office (dopo più di 10 anni!), la DC riesce nel suo intento: l’immediata cancellazione della parte più cospicua del dossier. L’unico che potrebbe opporsi a queste decisioni, visto che Stratton ritiene che la DC non abbia alcuna prova di copyright, sarebbe l’autore, ma Mr. Moore, residente in Gran Bretagna, sembra non aver alcuna intenzione di imbarcarsi in una sterile bega di diritto internazionale col colosso Warner Bros. dato che nulla gli vieta di “riciclare” l’idea con altri personaggi. In fondo una rivincita Mr. Moore se l’è presa: non ha più lavorato per la DC!!!

Di tutta questa questione noi di Clark’s Bar siamo venuti a conoscenza alla fine del 1997 (quindi abbiamo la versione completa di Twilight!) quando il #1 della fanzine era appena uscito e i file scaricati dalla Rete sono rimasti in attesa dell’occasione buona che è finalmente giunta (ovviamente li abbiamo letti mooolto prima!).

[Nota del 2015: Al momento il proposal di Moore è disponibile qui.]

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Il giovane Constantine , pur di far dispetto al Constantine che diverrà, rinuncia al grande amore e simultaneamente rende molto improbabile che il pianeta Terra arrivi al traguardo di una realtà senza picchiatelli in costume ovvero la metafora trasparente delle multinazionali. Peggio della cupio dissolvi. Peggio di quel marito tradito che si castra per punire la moglie fedifraga. Mi pare di vedere il Bardo Barbuto che bussa alla Disney e chiede che ne pensino da quelle parti di un Don Duck che è un veicolo di carne e piume per un contro virus alieno che vede impedire a Qui, Quo e Qua di trasformare Paperopoli in una sorta di Villaggio dei Dannati, ma vede i suoi piani frustrati da Uncle Scrooge che non tollera di riconoscere che il nipote sia qualcosa di meglio di un pigro buono a nulla. Brr.